“Lasciare tutto e poi partire.” Quanti ci hanno pensato per un minuto, quanti per mesi interi, quanti l’hanno sognato, quanti avrebbero voluto, quanti l’hanno fatto. Noi non siamo tra questi.
Si, siamo partiti, attraversiamo frontiere, conosciamo nuove culture, incontriamo persone da tutto il mondo. La chiave però, quando si parte, non è dover lasciare qualcosa ma è trovare di più. Giorno dopo giorno scopriamo ciò che siamo profondamente:
noi siamo il verde delle montagne quando la Valtellina accoglie l’estate (e siamo la strana sensazione di conoscere un luogo senza stagioni, sempre con lo stesso clima, tutto l’anno), siamo il bianco delle Grigne ricoperte di neve (e siamo l’ironia di camminare a 5000mt e, di neve, non trovarne nemmeno un po’), siamo il rosso di un tramonto autunnale sul lago di Como (e siamo gli occhi stupiti di fronte ad un branco di vicuñas selvagge).
Siamo pizzoccheri, lasagne, sciatt, pasta cacio e pepe, pizza (ma anche l’avocado nella comida corriente e il succo rigenerante di una carambola colombiana). Siamo tutti quei sorrisi che ci aspettano a casa e quelli che incontriamo su queste strade. Siamo la consapevolezza che viaggiando scopri un mondo diverso, emozionante, a volte difficile, autentico, meraviglioso, diverso. Ma ti accorgi anche che l’Italia, il posto che chiami casa, da lontano, ha tutta un’altra luce.
Per questo “Arrivederci Lasagna” è solo un arrivederci, perché poi torniamo e ce la mangiamo tutta (e sarà più buona che mai).