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Cartagena, la perla del Caribe colombiano

Il significato della parola “siesta” l’abbiamo capito a Cartagena De Indias: dopo pranzo, per il caldo, la nostra capacità motoria faceva invidia a quella di un bradipo.

Ma, caldo a parte, Cartagena è un vero e proprio gioiellino, è il Sudamerica da cartolina con casette colorate, piazze piene di gente la sera, cesti di frutta e musica nelle strade, una delle città che più hanno ispirato il realismo magico di Gabriel García Márquez. È la città scelta dal governo per firmare il famoso, combattuto e controverso accordo della pace il 2 Ottobre 2016.

Non si può, quindi, andare in Colombia e non giocare con i colori per le vie del centro storico di questa città (dichiarato, non per nulla, Patrimonio Nacional de Colombia nel 1959 e nel 1984 Patrimonio mondiale Unesco). Ma a farlo sarete in tanti, turisticamente parlando infatti, è il luogo più sviluppato che abbiamo visto in Colombia con sfumature molto europee; forse per questo Cartagena è diversa dal resto della Colombia: custodisce la sua storia, la fondazione spagnola, l’influenza ispanica.

Non fermatevi, però, all’interno delle mura, nel quartiere di Getsemani intorno alla Plazuela de la Trinidad, c’è gente che balla, canta, gioca a palla, mangia hamburgesas o empanadas, beve, vive la vita nella calle.
Noi abbiamo soggiornato proprio nel cuore di questo quartiere, al King Hostal: pulito, comodo, con possibilità di usare la cucina in comune, a due passi da questa piazza così viva!

 

Casa colorata

Carta viva e carta bianca

Via super colorata a Cartagena

La Cucina de Cartagena

Mura di Cartagena

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