Chamaco, una guida speciale nella Sierra Nevada
La nostra avventura speciale tra gli indigeni e i segreti della Sierra Nevada de Santa Marta è stata possibile grazie al signore nella foto: Osvaldo Terán Rodríguez conosciuto da tutti come Chamaco*. Profondo conoscitore di ogni angolo nascosto della Sierra,ha passato 20 anni della sua vita, con la famiglia, tra gli alberi da frutta della sua finca “Agua Viva”, dispersa a 6 ore di cammino nelle profondità di questa giungla.
Il nome, Agua Viva, deriva dalla vicinanza ad un rio d’acqua pulita, ritenuta diversa dalle altre della zona, per via della sorgente posta in un’area a maggiore altitudine e meno contaminata. Proprio per questa ragione da quel rio, Chamaco e gli indigeni, hanno costruito, anni fa, un acquedotto che porta l’acqua (viva!) ad alcuni villaggi vicini. Negli anni Chamaco ha anche contribuito alla costruzione di scuole ed edifici a supporto delle comunità indigene, alle quali, seppur non ufficialmente, possiamo dire che anche lui fa parte…e lo stesso vale per il fratello Jairo, incontrato a piedi scalzi sui sentieri della Sierra (alla faccia delle nostre Salomon Xultra 2 gtx vibram a propulsione solare), diretto a 2 giorni di cammino a casa di un indigeno malato per portare aiuto e medicinali.
Grazie a Chamaco questa avventura, già speciale di per sé perché lontana da quelle a cui siamo abituati noi due polentoni, è diventata magica. Perché è più bello andare in un luogo accompagnato da chi, di quel luogo, fa parte, da sempre; perché chi ci ha portato in mezzo a tutta quella natura l’ha fatto per passione e l’abbiamo sentito quando abbracciava un albero, quando si emozionava entrando in una pozza d’acqua naturale, quando ci ha portato tutti i frutti del mondo per farceli provare, entusiasta di averli raccolti “nel suo giardino”. E perché, alla fine, lo sappiamo che la passione è contagiosa e anche noi, grazie a lui, abbiamo lasciato un pezzetto di cuore incastrato in qualche radice nella Sierra Nevada de Santa Marta.
Sconsigliamo di addentrarvi nella Sierra Nevada senza una guida dato che i sentieri non sono segnati e ci sono diverse diramazioni che spesso richiedono di attraversare fiumi. Quindi, nel caso andiate a Palomino vi basterà chiedere di Chamaco in paese (o all’ostello Primaluna) per poter far due chiacchiere con lui, visionare i suoi “antichi” cataloghi fotografici delle molte avventure avute nella Sierra e dei riconoscimenti ottenuti come protettore del territorio. Ci piace anche sottolineare che i soldi dei proventi legati alla sua sporadica attività di guida vanno direttamente a lui, alla sua famiglia, nonché a supporto delle comunità indigene (e non a qualche tour operator).
*Era appena nato, in casa c’era un messicano che, curioso, chiede alla mamma: “Es un chamaco o una chamaca? – è un bambino o una bambina? La risposta è diventata, per la vita, il soprannome di Osvaldo.
Chamaco e la mula
Chamaco, la mula e la Viola